L’esperienza del concerto degli Ateez

di Cecilia Casadei – 1N

 “We all carry the light within us, the light is your unique identity, the light tells you who you are” 

Queste sono le parole che fanno da introduzione al concerto degli Ateez che si è tenuto il 20 gennaio al Forum di Assago a Milano. 

La luce, the light. 

Questo sembra quasi essere l’argomento principale della storia che il gruppo cerca di raccontare attraverso il loro concerto e nelle loro performance. 

Trovare la propria luce, brillare ognuno nel proprio modo unico senza avere paura di essere se stessi. 

Subito dopo l’introduzione sul palco arrivano proprio loro, gli Ateez: Hongjoong, Seonghwa, Yunho, Yeosang, San, Mingi, Wooyoung e Jongho, pronti a far emozionare tutto il pubblico presente. 

Per gli Ateez, gruppo coreano che ha debuttato nel 2018, questo Gennaio è stata la seconda volta in Italia perché nel 2019, ad Aprile, fecero a Milano il loro primo concerto appunto in Italia; concerto che fu parte del loro primo Tour mondiale, l’Expedition tour, che fu il primo passo per il gruppo verso il successo mondiale di cui oggi possono godere: 2 volte in cima alla Billboard 200, superando artisti del calibro di Taylor Swift e Billie Eilish, primo gruppo coreano maschile ad esibirsi al Coachella (prima anche dei Bts) e poi gruppo da milioni di copie vendute.

Il loro concerto ad Assago poi, è stata una delle tante date sold out del loro tour europeo, Towards the light: will to power. Rispetto all’ Expedition tour però, che fu relativamente piccolo, quest’anno ad assistere lo spettacolo vennero ben 23000 Atiny, i fan del gruppo, da tutte le parti d’Italia, spendendo anche più di 100 euro per vedere i propri idoli. 

Visti i prezzi e la fama del gruppo, il concerto aveva effettivamente aspettative molto alte che secondo me, gli Ateez sono riusciti benissimo a superare nelle quasi 3 ore di durata dello show. 

Durante la serata infatti, i ragazzi hanno portato ben 28 canzoni, partendo da Crazy form, una delle loro canzoni più famose, per poi passare a Say my Name, una delle canzoni che si portano dietro dal debutto che sta a cuore sia ai fan che ai membri del gruppo. Ovviamente, non sono mancate le loro hit più famose come Bouncy, Halazia o Wonderland ma gli Ateez ci hanno tenuto ad aggiungere nella scaletta del concerto quelle canzoni come Utopia e Dreamy Day che anche se sono più vecchie o meno famose rispetto a molte altre, per i ragazzi hanno un significato molto speciale perché entrambe sono canzoni destinate ai loro fan e il gruppo non vedeva l’ora di poterle cantare assieme agli Atiny durante il tour. 

Gli Atiny comunque, hanno cantato a squarciagola anche tutte le altre canzoni del gruppo, pure le parti in coreano, tanto da sorprendere Seonghwa che ha rivelato di essere rimasto scioccato dal vedere che gli Atiny sapevano a memoria il rap di Hongjoong durante Silver Light che nemmeno Seonghwa stesso sapeva… 

Essendo un gruppo kpop, gli Ateez cantavano e ballavano assieme durante le loro esibizioni, lasciando a bocca aperta il pubblico. Le loro performance sono famose soprattutto per la capacità del gruppo di riuscire a cantare sempre dal vivo pur ballando coreografie difficili che non tutti riuscirebbero ad eseguire così perfettamente come fanno loro. Attraverso queste coreografie, gli Ateez accompagnano i testi delle loro canzoni, riuscendo così ad esprimerle al meglio e creando poi una sorta di storia che vanno quindi a narrare grazie agli stage e alle loro esibizioni. Questa storia che ci viene appunto narrata, racconta principalmente la ‘lore’ che si trova dietro alla discografia del gruppo: la ricerca della libertà e aiutare la popolazione di ‘Strictland’ a ritrovare le proprie emozioni che il governo ha proibito per potere avere il comando assoluto. 

Le canzoni che rappresentano maggiormente la loro ‘lore’, tra quelle che hanno portato, sono sicuramente Guerrilla, This World e Wake Up. Queste ultime due sono quelle che hanno delle performance così emozionanti che hanno lasciato tutti gli Atiny meravigliati: all’inizio vediamo Yunho da solo sul palco che si guarda attorno, quasi spaesato, poi appena si spengono le luci, Yunho è scomparso e al suo posto troviamo Hongjoong che inizia il suo stage da solo. Durante la parte di Hongjoong, lo vediamo scappare dai ballerini che hanno assistito gli Ateez nelle performance che però adesso sono vestiti da guardie e cercano di prendere il ragazzo. Dopo che lo catturano, le guardie lo portano via e arriva San, che anche lui sta cercando di scappare. Finita anche la parte di San, lo vediamo liberarsi da delle catene e poi inizia la intro di This World. 

Secondo me, con questo concerto, gli Ateez si sono superati e hanno portato un sacco di emozioni nuove a tutti i fan radunati nel palazzetto. 

Vedere gli Ateez dal vivo, ma in generale provare l’esperienza di un concerto kpop, è qualcosa da fare assolutamente una volta nella vita. Durante la serata mi sono divertita e sono rimasta a bocca aperta un sacco di volte perché vederli ballare e cantare così bene fa totalmente un altro effetto rispetto che vederli su YouTube. 

Grazie a questo concerto comunque, tutti gli Atiny sono stati felicissimi e soddisfatti di aver finalmente visto i propri preferiti, con anche la promessa fatta dagli Ateez stessi di ritornare in Italia con il prossimo tour, sperando che non passino sei anni come tra l’expedition tour e will to power… Spero di non avervi annoiato con questa cronaca del concerto e se volete ascoltare le canzoni che hanno fatto, vi allego la playlist di Spotify, in più se volete vedere parti del concerto e backstage vi allego anche il log dal canale YouTube degli Ateez 😀